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Il test del Dna e il riconoscimento della paternità

Il test del Dna si effettua in seguito al prelievo di un campione del Dna del soggetto che deve essere analizzato: nella maggior parte dei casi si tratta di un campione di sangue o di un campione di cellule salivari, che sono le più adatte per un esame di questo genere. Nulla vieta, ad ogni modo, di analizzare cellule di diverso tipo, come quelle delle unghie, dello sperma o dei capelli. Dopo che il campione è stato prelevato, per le analisi in laboratorio le tempistiche si aggirano in genere tra i 5 e i 10 giorni. Il Dna può essere prelevato anche da persone decedute: esso è un esame estremamente preciso, con una percentuale di affidabilità del 99.9999%. Ciò vuol dire che si tratta di un test pressoché infallibile, ed è solo per ragioni matematiche e statistiche che non si raggiunge il 100%.

Come eseguire il test del Dna

Nel momento in cui ci si approccia a un dna test online, è molto importante rivolgersi a un laboratorio preciso e professionale, che garantisca i più elevati standard di professionalità: per esempio, si può fare riferimento a un laboratorio universitario in cui vengano rispettati dei protocolli estremamente rigorosi. Occorre, invece, tenersi alla larga dai test di paternità che vengono eseguiti da laboratori di cui si conoscono poche informazioni, a maggior ragione nel caso in cui la loro sede si trovi all'estero. Per affidarsi a un laboratorio via Internet, non bisogna far altro che spedire un campione biologico della persona da esaminare all'indirizzo che viene indicato. In genere i test di questo tipo si caratterizzano per una valenza unicamente informativa, il che vuol dire che il loro valore sul piano legale è nullo. Per un test di riconoscimento della maternità o della paternità è indispensabile il consenso di tutti e due i genitori, di cui deve essere certificata l'identità: solo in questo modo è possibile utilizzare in maniera legale i risultati dell'esame. Il test del Dna ha un costo che può cambiare in base al tipo di esame che deve essere eseguito, ma anche il numero di soggetti coinvolti, e quindi di campioni da analizzare, può incidere sulla spesa finale.

Il test del Dna per il riconoscimento della paternità

Non sono poche le occasioni nelle quali si richiede il ricorso al test del Dna per il riconoscimento di una paternità. Affinché questo test possa essere eseguito, è indispensabile avere a disposizione sia il profilo genetico del presunto padre che quello del presunto figlio: in questo modo è possibile mettere a confronto i due profili e accertare la paternità, partendo dal presupposto che il 50% del nostro patrimonio genetico è stato ereditato da nostro padre e l'altro 50% è stato ereditato da nostra madre. Proprio per questo motivo, per capire se un padre presunto è realmente il padre biologico di un soggetto è sufficiente verificare la corrispondenza del suo profilo genetico con metà di quello del figlio.

La validità legale di un test di paternità

Affinché possa essere ritenuto valido dal punto di vista legale, un test di paternità deve - come si è visto - essere eseguito con il consenso della madre e del padre presunto: un perito deve certificare l'identità delle persone coinvolte al momento dell'esame. Non c'è bisogno, comunque, del campione del Dna della madre per effettuare il test di paternità, fermo restando che esso può contribuire ad aumentare l'attendibilità del responso dell'esame eseguito. 


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