cioccolato in Svizzera
cioccolato in Svizzera

La “nascita” del cioccolato in Svizzera

Decantato da grandi letterati e poeti, menzionato da Goldoni e Manzoni nelle loro celebri opere, il cioccolato è da sempre considerato cibo prelibato che porta felicità e piacere, allontanando stress e malumori.

Introdotto in Europa da Hernàn Cortés che ne importò le fave di cacao, fu subito apprezzato dagli aristocratici dell’epoca che lo gradivano particolarmente sotto forma di bevanda. Nel corso degli anni le industrie di cioccolato hanno avuto un enorme sviluppo su tutto il territorio europeo ma soprattutto in Svizzera. Non dimentichiamo che a Vevey, bellissima cittadina che si specchia nel lago di Ginevra, hanno inventato il delizioso cioccolato al latte che ha dato il via allo sviluppo di molte scuole di maitre cioccolatier, famose in tutto il mondo. 

Nel 1800 alcuni imprenditori locali intuirono le grandi potenzialità di questo prodotto ed aprirono piccole fabbriche, che sono diventate negli anni grandi e fiorenti industrie con un fatturato annuo d’oro. Il cioccolato svizzero è divenuto un vero e proprio simbolo in tutto il mondo, tanto che i più grandi cioccolatieri prima di iniziare a lavorare fanno formazione e tirocinio proprio sulle valli del Ticino, per apprendere le antiche tecniche di produzione. 

Nell’ultimo ventennio, questo stato ha investito moltissimo nella tecnologia ma soprattutto nei processi produttivi dei suoi stabilimenti, per essere sempre un punto di riferimento in tutto il mondo.

La Svizzera resta una grande consumatrice di questo nettare degli dei, oltre ad essere una delle più famose al mondo per le ottime produzioni. Consideriamo che ogni svizzero consuma 9 kg di cioccolato all’anno contro i 4 Kg di un italiano, gli 8 kg degli inglesi e i 100 grammi per ogni cinese; una stima che lascia facilmente intendere anche le cifre del fatturato mondiale annuo.

Le cifre del mercato mondiale

Un mercato mondiale, quello della cioccolato, che raggiunge ogni anno percentuali di acquisto altissime. Se in Europa il consumo di questo prodotto è rimasto costante nell’ultimo decennio, sale invece quello della Cina, che raddoppia rispetto al passato. 

In Italia siamo grandi consumatori di cioccolato, oltre ad essere buoni produttori. Consideriamo che pur prendendo la materia prima principalmente dalla Costa d’Avorio e dal Ghana, con circa 1,7 milioni di tonnellate annue in un paese e circa 835 mila tonnellate nell’altro, il Bel Paese è riuscito a fatturare circa 665 milioni di euro solo nel 2015, coprendo una fetta di mercato mondiale pari al 6,1%. Queste solo le stime italiane, che restano comunque alte per gli altri paesi europei, soprattutto per la Svizzera e l’Olanda.

Produzione di cioccolato non solo fondente e al latte, ma anche biologico, vegano, senza glutine, senza olio di palma, senza zucchero, halal e kosher, per non privare proprio nessuno di questo delizioso cibo degli dei, come viene considerato da secoli. Solo il mercato del cioccolato biologico ha fatto lievitare il trend del 30% circa, dai 59 milioni di euro ai 75, 8 milioni dal 2015 ad oggi. Una percentuale che tende ad aumentare lentamente ma in modo costante.


Eremo