i musei chiudono per la muffa
i musei chiudono per la muffa

Quando i musei chiudono per la muffa

I musei non hanno bisogno solo di custodi attenti e di assicurazioni sulle opere d'arte, ma anche di un antimuffa naturale: non di rado, infatti, a mettere a repentaglio l'incolumità e la longevità dei quadri è proprio la muffa, che in ambienti chiusi e umidi può proliferare con conseguenze ben poco innocue. Risale al mese di febbraio del 2017, per esempio, la notizia secondo la quale sulle finestre del Museo Picasso di Parigi sarebbero state rinvenute delle tracce di muffa: tenendo conto del fatto che si tratta di un edificio che ha diversi secoli di storia alle spalle, essendo stato costruito intorno alla metà del XVII secolo, è facile capire che la manutenzione necessaria in questo caso è davvero importante.

Il Museo Picasso, che è situato nel quartiere di Marais della capitale francese, accoglie un vasto assortimento di opere realizzate dal pittore e artista spagnolo in varie fasi della sua vita. La muffa, almeno per il momento, non ha messo a rischio l'integrità delle opere conservate all'interno della struttura, almeno stando a quel che è stato reso noto dalla direzione: insomma, per ora non si corrono pericoli, ma è chiaro che la situazione richiede un intervento accurato, anche perché nel passato più o meno recente non sono mancati i casi in cui interi musei sono stati chiusi per forza di cose a causa di problemi di umidità e, di conseguenza, per colpa della muffa.

In Canada è capitato al CTSM, il Canada Science and Technology Museum: il Museo della Scienza e della Tecnologia che ha sede nella città di Ottawa alla fine del 2014 è stato obbligato alla chiusura proprio per la muffa, presente in quantità ritenute non accettabili. Molto probabilmente la causa di questo inconveniente è stata rappresentata anche dal fatto che il museo è stato allestito all'interno di un edificio che un tempo ospitava un panificio, e dunque non adatto alle necessità espositive. Quando era stato realizzato per la prima volta, infatti, si pensava che si sarebbe trattato di una struttura temporanea, e quindi non si era fatto troppo caso alle condizioni della struttura.

La realtà dei fatti, però, ha dimostrato ben altro, e dall'anno in cui è stato aperto - era il 1967 - sono state più di venti milioni le persone che sono entrate nel Museo della Scienza e della Tecnologia di Ottawa: in mezzo secolo, insomma, la muffa ha avuto modo di proliferare e di far danni. Ecco perché si è deciso di procedere a una chiusura definitiva del museo, che in realtà è stato semplicemente trasferito in altri locali e riaprirà i battenti tra pochi mesi, a novembre del 2017, potendo contare - questa volta - su uno spazio espositivo di poco meno di 8mila metri quadri.

La muffa è stata nemica anche di un museo italiano, quello dedicato a Giovanni Verga, che è stato allestito nell'abitazione in cui aveva vissuto lo scrittore di Mastro Don Gesualdo: l'umidità ha obbligato alla chiusura nel 2012, dal momento che le pareti erano state aggredite dalla muffa, mentre erano nati addirittura fili d'erba e piante a causa delle infiltrazioni di acqua. Il museo, comunque, nel 2016 è stato riaperto. Ha riaperto al pubblico dopo un periodo di chiusura anche il Museo di Arte Moderna di Stoccolma, che a pochi anni di distanza dalla sua inaugurazione era stato chiuso sempre per problemi di muffa.


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