pannelli fotovoltaici
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Il risparmio energetico per gli enti pubblici

Il ricorso al fotovoltaico è un'opportunità interessante e vantaggiosa per il risparmio energetico non solo per i privati e per le imprese, ma anche per gli enti pubblici e le amministrazioni locali. Per le Regioni, per esempio, può essere favorito grazie ai Pear, cioè i Programmi Energetici Ambientali Regionali, che non sono altro che gli strumenti di programmazione strategica che questi enti adottano nel settore ambientale allo scopo di individuare i propri obiettivi dal punto di vista dello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e del risparmio energetico. 

Sul sito www.wolmann.com è possibile scoprire in maniera dettagliata i numerosi vantaggi, sia ecologici che economici, che il solare offre, tanto ai privati quanto al settore pubblico. Il fotovoltaico è un investimento destinato a garantire un rientro economico più che conveniente: non un costo, insomma, ma un'opportunità che vale la pena di cogliere al volo, in quanto si ripaga nel giro di pochi anni in modo autonomo e non c'è più la necessità di fare riferimento all'energia che viene fornita dai gestori nazionali. La possibilità di ammortizzare il costo si abbina al cosiddetto scambio sul posto, che permette di rivendere l'energia elettrica alla rete nazionale ottenendo in cambio una compensazione economica.

Risulta evidente, dunque, come soprattutto le amministrazioni pubbliche non possano fare a meno di prendere in considerazione l'ipotesi di affidarsi al fotovoltaico, che si basa su una risorsa, il Sole, che è destinata a non esaurirsi mai. E, per di più, è in grado di produrre un'energia totalmente naturale e pulita, che non provoca nessun tipo di danno all'ambiente perché non produce emissioni inquinanti. C'è chi ha calcolato e quantificato il vantaggio ambientale concreto: ebbene, ogni kWh che si produce tramite il fotovoltaico permette di evitare l'immissione nell'atmosfera di 700 grammi di anidride carbonica. Ma non c'è solo la CO2 da valutare, perché sono anche altri i gas da cui dipende l'effetto serra: e anche questi spariscono per merito dell'energia solare.

Le Regioni, le Province e i Comuni, quindi, stanno sempre di più adottando politiche energetiche all'insegna dell'innovazione e dell'ecologia, sulla base di impulsi che sono derivati anche dall'adeguamento normativo in materia, tenendo conto che il Decreto Legislativo numero 112 del 31 marzo del 1998 ha trasferito agli enti locali le competenze e le funzioni che riguardano il settore energetico e l'ambito ambientale. Le macroaree di intervento in questo senso possono essere essenzialmente ricondotte a due: da un lato il risparmio energetico, e dall'altro lato la necessità di produrre energia da fonti diverse da quelle fossili, cercando di gestire dal punto di vista economico le fonti energetiche nel modo migliore possibile, così da trovare soluzioni alternative e più vantaggiose rispetto al consumo di idrocarburi, ricordando che l'impiego di fonti fossili può avere conseguenze negative non solo per ciò che concerne l'impatto con l'ambiente, ma anche per quel che riguarda i danni che sono provocati alla salute pubblica.


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