In una relazione a due, la gestione delle questioni legate al denaro è spesso un tasto delicato, soprattutto di questi tempi in cui la crisi riguarda un po’ tutti in prima persona; sono frequenti i contrasti, le tensioni e le cause di imbarazzo. In Nuova Zelanda è stata condotta una ricerca secondo la quale il 39% dei contrasti relazionali hanno a che fare con argomenti connessi ai soldi. In Italia la situazione non è molto diversa. Spesso, all’origine di questi problemi, ci sono difficoltà oggettive: una perdita di lavoro, una mancanza di clienti per coloro che svolgono libera professione.
Altre volte invece il problema reale non è tanto un concreto problema finanziario, ma ciò che i soldi e il loro significato possono rappresentare. Si tratta qui non di sussistenza ma di gestione di potere, di dinamiche legate a una definizione dei ruoli potere all’interno della coppia. Oggi il sistema gerarchico famigliare è cambiato rispetto a qualche decennio fa: secondo tradizione, in passato era l’uomo l’addetto al lavoro fuori casa, mentre la consorte gestiva gli affari domestici, compreso l’accudimento della prole.
Ormai già da qualche generazione questo modello è stato superato a favore di un sistema in cui il ruolo della donna ha visto una grande evoluzione. Oltretutto, considerando i costi che comporta oggi avere una vita decorosa, molto spesso la necessità di avere due stipendi per ogni nucleo famigliare è irrinunciabile; tuttavia sono ancora presenti molte realtà in cui le entrate mensili provengono da una sola persona, a volte per scelta, a volte per necessità. Possono nascere quindi situazioni in cui l’organizzazione del rapporto crea tensioni, se il tutto non viene gestito con serenità e con lo spirito giusto.
Il partner che non contribuisce economicamente al sostentamento di casa, infatti, potrebbe vivere un disagio sentendosi poco utile o sminuito a livello sociale, giudicato o auto giudicandosi come inadeguato. La crisi, inevitabilmente, ha generato innumerevoli casi di disoccupazione, obbligando molte coppie ad accettare il fatto che sia solo la donna colei che porta uno stipendio in famiglia. In queste situazioni, la circostanza ha un effetto psicologico spesso negativo per l’uomo, che, influenzato anche dal luogo comune sul ruolo maschile nella coppia, non sa come gestire il disagio dovuto dalla dipendenza economica dalla compagna.
Di solito una delle fasi più delicate nella vita di una coppia è quella in cui si decide di iniziare una vita insieme e di affrontare dei seri investimenti, come l’acquisto di una casa, un restauro o un’auto in condivisione. In questi casi molti coniugi prendono la decisione di accendere mutui on line o di chiedere importanti contributi dalle famiglie per poter concretizzare un solido progetto relazionale.
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