L’evoluzione delle fotocopiatrici

Non esiste ufficio, o istituto, o azienda in cui non sia presente almeno una fotocopiatrice. Di fatto è uno strumento fondamentale per snellire buona parte del lavoro, e indispensabile per chi ne ha creato non in tempi recenti ovviamente, un vero e proprio business le copisterie dove vengono stampati e copiati centinaia di documenti, progetti, e nei pressi delle università, tesi e ancor di più libri, dove ovviamente il prezzo di copia comprende anche i diritti d’autore.

La prima macchina per la copiatura fu ideata nell’800 da James Watt, molto è cambiato da allora in tutto il processo di riproduzione cartacea, passando per l’elettrofotografia che sarebbe successivamente diventata xerografia, fino ai giorni nostri, nello specifico negli anni novanta, dove furono introdotte sul mercato le prime fotocopiatrici a scansione. Il processo di funzionamento di queste macchine, comprende cinque fasi: caricamento, esposizione, sviluppo, trasferimento, fusione e pulizia.

Con l’introduzione della tecnologia digitale, le fotocopiatrici, in particolar modo quelle professionali sono altamente performanti, e si avvalgono di uno scanner d’immagine e una stampante laser integrata, ottimizzando la qualità dell’immagine che può essere inviata tramite e-mail, collegando la macchina al computer tramite rete locale. I costi delle fotocopiatrici variano a seconda del tipo e della resa qualitativa della copia, ultimamente tra le più performanti e utilizzate ci sono le stampanti multifunzionali che sono particolarmente costose per via della manutenzione e dei ricambi a cui sono soggette.

Tuttavia esiste la possibilità di noleggiare questo tipo di strumenti, ed è particolarmente vantaggioso per le imprese, in quanto le aziende che offrono il servizio spesso includono all’interno dell’offerta un servizio di assistenza e di ricambi accordato con il cliente; inoltre vi è la possibilità di acquistare una fotocopiatrice usata a un prezzo assai ridotto rispetto a quello del listino di partenza.