piastrelle bagno
piastrelle bagno

La scelta delle piastrelle

Alla fine della lavorazione le piastrelle ceramiche vengono sottoposte a esame e suddivise in prodotti di prima, seconda, terza scelta in base alla presenza, o meno, di:
difetti di qualità, cioè bordi non puliti, impurità del­lo smalto, sbeccature e spigolature;
difetti di tonalità, cioè stonalizzazione del colore: difetti strutturali, vale a dire cottura insufficiente oppure sfili;
difetti dimensionati, cioè variazioni rispetto alle di­mensioni standard (calibri), planarità e curvatura (a questi ultimi difetti sono maggiormente soggetti i prodotti ottenuti per monocottura).

Dimensioni preferenziali di produzione delle piastrelle

La normativa CEN stabilisce una serie di dimensioni mo­dulari preferenziali, cioè dimensioni inseribili in un reticolo avente un modulo di 10 cm alle quali i fabbricanti devono attenersi; nonché una serie di dimensioni non modulari, individuate tra quelle attualmente più diffuse per ciascun tipo di piastrelle.

Controlli dimensionali e di aspetto delle piastrelle, prove fisico-chimiche

Le norme UNI EN ISO prescrivono le prove di veri­fica dell'aspetto, delle dimensioni, delle proprietà fisico-chimiche e meccaniche per tutti i tipi di pia­strelle ceramiche pressate ed estruse, smallate e non smaltate e di qualunque formato (prima scelta).

Prova di controllo delle caratteristiche dimensionali e di aspetto
La prova, eseguita secondo la norma UNI EN ISO 10545/2. consiste nel misurare lunghezza, larghezza, spessore, rettilineità degli spigoli, ortogonalità e planarità delle piastrelle.
Si conclude con il controllo di qualità della superfi­cie: il risultato viene espresso come percentuale di piastrelle senza difetti (cioè senza fratture, scagliatu­re di bordi e di angoli) riscontrabili all'osservazione, da una distanza di 1 metro di un minimo di 25 piastrel­le con adatto illuminamento.
 

Prove fisico-chimiche sulle piastrelle


Assorbimento d'acqua (UNI EN ISO 10545/3)
Si determina l'aumento di massa (espresso in per­centuale della massa del materiale secco) denunciato dalle piastrelle dopo un’immersione in acqua portata all'ebollizione per un periodo di 2 ore e successiva. mente raffreddata per 4 ore.


Dilatazione termica lineare (UNI EN ISO 10545/8)

La prova consiste nella valutazione dell'aumento di lunghezza subìto dal campione per effetto di un determinato incremento della temperatura. Resistenza agli sbalzi termici (UNI EN ISO 1054519) La prova si effettua individuando eventuali difetti insorti dopo 10 cicli di immersione in acqua fredda (di regola 15 °C), alternati a immersione in acqua a una temperatura di 105 °C.


Resistenza al cavillo (UNI EN ISO 10545/11)
La determinazione avviene sottoponendo le piastrel­le smaltate al vapore d'acqua a elevata pressione in autoclave ed esaminandole per verificare la presenza del cavillo.
Per ciascun tipo di piastrelle la norma UNI EN 14411 stabilisce i limiti specifici di accettazione, cioè i limiti entro i quali ciascun prodotto è in grado di superare favorevolmente i controlli di conformità per ciascuna delle sue caratteristiche.

Resistenza chimica (UNI EN ISO 10545/13)
La prova è la stessa sia per i prodotti smaltati sia per quelli non smaltati e consiste nella parziale immersione delle piastrelle per determinati periodi di tempo in soluzioni acquose di alcuni agenti (additivi per piscine, acidi, basi) preparate a bassa concentrazione (per piastrelle smaltate) e alta concentrazione (per piastrelle non smaltate). Eventuali cambiamenti visibili sulla superficie elementi testati, i risultati vengono espresse alle seguenti classi di resistenza chimica: nessun attacco; classe B: attacco lieve, classe C: attacco marcato.


Dilatazione all'umidità mediante acqua bollente (UNI EN ISO 10545/10)
Si valuta in base alla variazione delle dimensioni causate da un'immersione delle piastrelle in acqua bollente per 24 ore.

Resistenza al gelo (UNI EN ISO 10545/12)
La prova si esegue mediante imbibizione piastrelle seguita da 100 cicli di gelo-disgelo avvenuti a temperature di -5 °C e +5 °C, esami fine eventuali danni allo smalto o alla superficie delle piastrelle.


Resistenza alle macchie (UNI EN ISO 10545/14)
 La valutazione avviene tramite il contatto delle piastrelle smaltate e non, con determinati agenti macchianti, seguito da procedure standardizzati di pulitura (che vanno dal semplice impiego di quello di detergenti e di solventi), e da un esame visivo per l'accertamento della rimozione della macchia. Il risultato viene espresso in base a 5 classi di resistenza alle macchie, attribuendo la classe 1 nel caso non sia possibile rimuovere la macchia con tutti i sistemi di pulitura previsti, mentre la classe 5 compete al caso in cui la macchia si toglie con il semplice impiego di acqua.

Cessione di piombo e cadmio (UNI EN ISO 10545/15)
Questa prova ha lo scopo di verificare la quantità di piombo e cadmio ceduta a una soluzione di acido acetico messa a contano per 24 ore con la faccia delle piastrelle smaltate: essa è molto importante nel caso di piastrelle poste sui piani dei mobili d che possano venire a contatto con i cibi.


Costanza del colore (UNI EN ISO 10545/16)
 La prova, che può essere fatta soltanto su piastrelle a tinta unita, consente di valutare piccole differenze colore esistenti tra il materiale da testare e un campione di riferimento, tramite un particolare metodo di calcolo e l'impiego di un colorimetro in grado di eseguire misurazioni trasformabili in valori numerici.


Eremo